Descrizione
(Comunicato a cura dell'Ufficio Stampa della Fondazione Goldoni)
Livorno, 4 luglio 2025. Il Ministero della Cultura ha riconosciuto l’Orchestra del Teatro Goldoni di Livorno “Massimo de Bernart” quale Nuova Orchestra Territoriale con DDG 691 del 19 giugno 2025 attribuendo il terzo punteggio più alto d'Italia per la qualità artistica e riconoscendo il grande valore della dimensione quantitativa (numero concerti, dislocazione nazionale, partecipazione a reti nazionali ed internazionali).
Qualche numero riferito alla passata stagione, rende un’idea del lavoro svolto: 58 concerti sinfonici e 30 concerti da camera tenuti in 7 regioni italiane e in 3 stati della Comunità Europea; 61 solisti e 228 direttori d'orchestra impegnati con 527 Professori d'orchestra assunti.
L’importante riconoscimento è stato presentato nel corso di una conferenza stampa al Teatro Goldoni, dal Sindaco-Presidente Fondazione Goldoni Luca Salvetti, dall’Assessora alla Cultura del Comune di Livorno Angela Rafanelli, dal Direttore amm.vo Fondazione Goldoni Massimiliano Mautone e per l’Orchestra dal Direttore artistico Luciano Corona ed il Presidente Mario Menicagli.
In questa occasione, l’Orchestra del Teatro Goldoni ha unito ufficialmente alla propria denominazione quello del M° Massimo de Bernart, indimenticato direttore d’orchestra e formatore, il cui nome ed attività artistica sono indissolubilmente legati con il Teatro della città di Livorno quale mirabile interprete di tante produzioni liriche di Pietro Mascagni e con il Goldoni di cui fu protagonista nella memorabile serata di riapertura il 24 gennaio 2004 alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica, il livornese Carlo Azeglio Ciampi.
L’ORCHESTRA DEL TEATRO GOLDONI DI LIVORNO
L’Orchestra del Teatro Goldoni, costituita nel 2020, è l’organico di riferimento principale delle Stagioni liriche e sinfoniche del Teatro di Tradizione livornese. Gestita con criteri manageriali (attraverso Opera Music Management), ha maturato significative collaborazioni internazionali ed una continua presenza nei cartelloni teatrali nazionali ed esteri. Ha assunto, nel tempo, connotati di stabilità, raffinatezza e ricerca delle sonorità, elementi che l’hanno resa sempre più protagonista in campo lirico e sinfonico e che le sono valsi nel 2025 il riconoscimento da parte del Ministero della Cultura per le nuove orchestre territoriali con il massimo dei punteggi. In quell’occasione, ha aggiunto alla propria denominazione il nome del M° Massimo de Bernart, indimenticato direttore d’orchestra e formatore.
Il Direttore principale dell’Orchestra è il M° Eric Lederhandler, il Direttore associato è il M° Gianluca J. Greco. Il Direttore Artistico dell’Orchestra è il M° Luciano Corona ed il Presidente è il M° Mario Menicagli.
I direttori e i solisti con i quali l’orchestra ha collaborato ne hanno apprezzato la dinamicità e la disponibilità. Gli artisti che nel tempo hanno potuto apprezzarla sono: tra i direttori d’orchestra De Lorenzo Giancarlo, Fratta Gianna, Madaras Gergely, NG Wilson, Raskin Daniel, Smbatyan Sergey, Warner John; tra i solisti: Blaumane Kristīna Violoncellista, Brovtsyn Boris, Itamar Zorman, Quaranta Salvatore, Zhou Nancy, Semchuk Olexander e Pellegrino Ettore Violinisti, Yeol Eum Son, Cafaro Nicolò e Taverna Alessandro Pianisti, Furia Fabio e Chiacchiaretta Cesare Bandoneonista, De Niese Danielle Soprano, De Palma Dino Violinista e Violista, Meloni Fabrizio Clarinettista.
Aggiornamento luglio 2025
Massimo De Bernart: l’artista ed il suo rapporto con Livorno
Massimo De Bernart si era formato sotto la guida di illustri direttori d'orchestra, quali Franco Ferrara e Hans Swarowsky – gli stessi docenti di Claudio Abbado e Zubin Mehta -, nonché di Bruno Bartoletti, Piero Bellugi e Gianandrea Gavazzeni. La sua vittoria alla prima edizione del Concorso Internazionale di Direzione d'Orchestra “Vittorio Gui” organizzato nel 1978 dal Teatro Comunale di Firenze gli schiude le porte di una brillante carriera che lo porterà in prestigiosi teatri all'estero, quali Montpellier, Caracas e Sidney, ma meno costantemente nei grandi enti lirico-sinfonici italiani, sebbene le sue interpretazioni di titoli lirici al Comunale di Bologna, al Massimo di Palermo e nelle stagioni invernali dell'Arena di Verona siano state assai apprezzate da pubblico e critica.
Importanti traguardi della sua attività artistica furono la fondazione dell'Orchestra Regionale Toscana – di cui fu designato direttore artistico e musicale – e dell'Orchestra Giovanile Italiana, progetto formativo, quest'ultimo, patrocinato e realizzato dalla Scuola di Musica di Fiesole, dove de Bernart divenne un autentico punto di riferimento come docente e come direttore musicale. Altro importante incarico fu quello di titolare della cattedra di esercitazioni orchestrali presso l'Istituto Musicale Mascagni di Livorno – dove per qualche anno fu anche docente di solfeggio -; proprio con Livorno stringerà un profondo sodalizio artistico a partire dal 1994, anno in cui viene invitato dal Teatro di Tradizione livornese per dirigere una nuova produzione di Lodoletta di Pietro Mascagni, titolo assente da molti decenni dalla programmazione dei teatri italiani. Il grande successo di pubblico e critica ottenuto con questa produzione, che lo vede ormai consacrato in quella riscoperta del repertorio mascagnano già collaudata alla fine degli anni Cinquanta dal suo maestro Gianandrea Gavazzeni – di cui de Bernart è stato assistente e strettissimo collaboratore – lo vede riconfermato nella programmazione livornese come direttore di riferimento nel Progetto Mascagni per altri importanti titoli, quali Guglielmo Ratcliff (1995; edizione del centenario e ricorrenza celebrativa del cinquantenario della scomparsa dell'Autore, produzione poi portata in tournée all’Oper der Stadt Bonn), Silvano (1996), Cavalleria rusticana (1997, con la clamorosa rivelazione del soprano Fiorenza Cedolins) e Iris (1998, edizione del centenario, con la regia di Lindsay Kemp). Altre interpretazioni di De Bernart a Livorno, legate alla sua vocazione di specialista del repertorio verista: Adriana Lecouvreur di Cilea nel 1995 e Tosca di Puccini nel 1996. Dopo qualche anno di assenza, il rapporto di de Bernart, già gravemente ammalato, con la città di Livorno, si rinsalda nel 2003 con un'acclamata esecuzione della Messa di Gloria di Mascagni realizzata con l'Orchestra dell'Istituto Mascagni e con le corali livornesi riunite, e soprattutto con il dittico con cui si riapre, nel gennaio 2004, il restaurato Teatro Goldoni: Cavalleria rusticana di Mascagni e La Vida Breve di De Falla. È l'ultima presenza di Massimo De Bernart a Livorno e nella sua terra d'origine, la Toscana, prima della sua prematura scomparsa, avvenuta nella sua città natale, Roma, il 1 marzo dello stesso anno.
Il suo rigore esecutivo di marca quasi toscaniniana, la raffinatezza del fraseggio, la lucidità e la varietà di colori e sfumature con cui affrontò certe partiture del Novecento storico italiano, da Mascagni a Puccini, da Giordano a Cilea e a Respighi ne hanno fatto un autentico punto di riferimento nella storia dell'interpretazione.
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Ultimo aggiornamento: 9 luglio 2025, 14:39