Chi porterà queste parole?

Pubblicato da Istoreco il racconto di Charlotte Delbo, partigiana deportata ad Auschwitz

Data inizio :

20 maggio 2025

Data fine:

20 maggio 2025

Chi porterà queste parole?
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Descrizione

Al Teatro Goldoni martedì 20 maggio presentazione del capolavoro teatrale di Charlotte Delbo, partigiana e drammaturga francese sopravvissuta al lager nazista, pubblicato nella collana di Istoreco per Ets.

Una delle rarissime opere teatrali dedicate all’esperienza femminile nei campi di sterminio nazisti. Esce per la prima volta in Italia nella collana di Istoreco Livorno per le edizioni ETS “Chi porterà queste parole?”, capolavoro di Charlotte Delbo, partigiana e drammaturga francese, di origini italiane, sopravvissuta ad Auschwitz. 

Istoreco ha colto con piacere la proposta di questa pubblicazione poiché rientra nelle sue attività relative al tema della Memoria e della scrittura femminile anche per la rilevanza del testo.

Il libro di Charlotte Delbo, tra le voci più rappresentative della letteratura resistenziale e concentrazionaria, apprezzata anche da Primo Levi, verrà presentato martedì 20 maggio alle ore 17.30 al Teatro Goldoni di Livorno (Sala Mascagni). Intervengono Catia Sonetti, direttrice di Istoreco Livorno, Emanuele Gamba, direttore artistico del Teatro Goldoni, Cristina Galasso, curatrice della pubblicazione, Federica Quirici, traduttrice del testo e Alessia Cespuglio che con Francesca Talozzi ha portato in scena la pièce di Charlotte Delbo per la prima volta in Italia.

Chi porterà queste parole?” è il primo volume di una trilogia tutta dedicata all’autrice francese che vedrà entro il 2027 l’uscita di altri due testi, sempre nella collana di Istoreco Livorno.

Coniugando memoria e teatro, in “Chi porterà queste parole?” Charlotte Delbo racconta, con potente capacità narrativa, la vita ad Auschwitz e il coraggio di 23 partigiane francesi, deportate nel lager nazista. Delbo ricorda e racconta tutto: gli appelli interminabili, il freddo, la fame, la sete, le selezioni, le camere a gas, la morte delle compagne ma anche i nomi e le storie di ciascuna, la loro forza e solidarietà. Ognuna confida nella resistenza dell’altra “affinché una ritorni per dire”. Come scrive Delbo all'inizio della pièce, sopravvivere al lager significa essere “reduce dalla verità”, una verità difficile da credere e raccontare perché “là da dove ritorniamo le parole non volevano dire la stessa cosa”.

Scritto nel 1966 e dato alle stampe a Parigi nel 1974, il testo teatrale di Delbo – finora inedito in Italia – è stato rappresentato per la prima volta in Italia nel 2015 a Livorno dalla compagnia Effetto Collaterale, sotto la regia di Francesca Talozzi e Alessia Cespuglio. 

Come spiega Cristina Galasso nell'introduzione, la pubblicazione di "Chi porterà queste parole?" nasce dal desiderio di Francesca Talozzi, drammaturga e regista livornese scomparsa nel 2022 che, dopo aver scoperto e studiato l’eccezionale figura di Charlotte Delbo, pressoché sconosciuta nel nostro Paese, decide di portare in scena “Chi porterà queste parole?”, insieme ad Alessia Cespuglio e a 23 attrici. Per quell’occasione il testo di Delbo è tradotto per la prima volta in italiano dalla livornese Federica Quirici, insegnante e profonda conoscitrice della lingua francese. Nel libro anche la postfazione di Alessia Cespuglio che racconta il lungo lavoro compiuto insieme a Francesca Talozzi per portare in scena questo potentissimo testo di Charlotte Delbo. Arricchiscono il volume le foto di scena di Furio Pozzi, scattate al Teatro Rossi di Pisa durante una delle rappresentazioni.

“Con la pubblicazione della traduzione italiana di questa straordinaria opera teatrale di Charlotte Delbo - dichiarano Cristina Galasso e Alessia Cespuglio - ci auguriamo che ‘Chi porterà queste parole?’ possa tornare ancora sulle scene italiane raggiungendo, anche nel nostro Paese, la notorietà che merita”.

 

Charlotte Delbo (1913-1985), scrittrice, poeta e drammaturga francese di origini italiane, è stata militante comunista e partigiana. Prima della guerra collabora con il filosofo Henri Lefebvre e diventa assistente del regista e attore Louis Jouvet. Entrata nella Resistenza parigina, nel 1942 è arrestata a Parigi insieme al marito George Dudach. Dopo la fucilazione del marito, nel gennaio 1943 è deportata ad Auschwitz con altre 229 prigioniere politiche francesi. Una volta liberata, lavora a lungo per l’Onu e negli anni Sessanta riprende a collaborare con Lefebvre senza mai abbandonare l’impegno politico e la scrittura. Scrive articoli, poesie, testi teatrali non solo su Auschwitz ma sulla guerra d'Algeria, sulla dittatura argentina e franchista, sulle donne di Plaça de Mayo e quelle greche di Kalavryta, sulla Primavera di Praga e altro ancora.

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A chi è rivolto

A tutti i cittadini

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Date e orari

20 mag

17:30 - Inizio evento

20
mag

19:30 - Fine evento

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Costo

Gratuito

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Luogo

Teatro Goldoni

Via E. Mayer, 57, 57125, Livorno (Li)

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Punti di contatto

Ultimo aggiornamento: 16 maggio 2025, 12:07

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