Il museo ebraico di Livorno, denominato Yeshivà Marini, è situato in via Micali 21. Occupa la Sinagoga dell’Oratorio Marini e il Matroneo sovrastante. Conserva oggetti di culto sinagogale recuperati dall’antica Sinagoga di Livorno, distrutta dai bombardamenti aerei che durante la Seconda Guerra mondiale hanno colpito Livorno.

Ha la forma di aula rettangolare, con il pavimento di marmo bianco e nero; una panca di legno intarsiato corre lungo il perimetro, ad eccezione della parete orientale dove è collocata una sontuosa arca lignea - Aron ha qodesh – proveniente da un settore laterale dell’antica Sinagoga, e precedentemente collocata nella Sinagoga di Via Ferdinanda. Quest’armadio ha un grande valore storico e artistico, perché testimonia il primo insediamento ebraico a Livorno. È in legno rivestito da una lamina in oro, è composto da otto ante decorate a girali fitomorfe, mentre il bordo centrale presenta un decoro a baccellatura ed i montanti sono arricchiti da monete e ghirlande di fiori e frutta. La parte superiore è rifinita da una cupola centrale e due cupole laterali più piccole, sormontate da tre fiaccole. L’interno delle ante superiori centrali presenta i Dieci Comandamenti .

Al centro dell’aula sono presenti due grandi vetrine in legno e vetro, dove è possibile ammirare oggetti di grande valore. Tra questi: due manine in corallo, testimonianza della florida manifattura della lavorazione del corallo gestita da grandi famiglie di ebrei livornesi; la borsa dei Massari, interamente decorata con fili d’oro e d’argento; i rimonim, provenienti da varie arie geografiche; i tessuti realizzati da maestranze ebraiche altamente specializzate.

Alle pareti vi sono alcuni contratti di matrimonio (Ketuboth), tra cui uno del 1705 ed uno neoclassico molto raro e prezioso. Al piano superiore, il matroneo è ornato da una grata in legno cesellato, che si affaccia sul Museo.

Questo spazio museale ospita mostre temporanee di tessuti provenienti dalla ricca collezione della Comunità ebraica di Livorno e libri antichi del patrimonio librario della stessa Comunità. È stato pensato per lo svolgimento di attività divulgative e didattiche, ed è pertanto molto flessibile. Il museo ospita anche un’opera d’arte contemporanea, una tavola in ceramica vetriata di Angelo Biancini.

All’esterno del Museo possiamo godere della frescura di un tipico giardino interno livornese, allestito nel periodo estivo per varie attività culturali e mostre.

Nel 1938, dopo la promulgazione delle leggi razziali, la struttura ha ospitato la cosiddetta “scuolina”, una scuola per gli studenti ebrei cacciati dalla scuola italiana. Tra questi allievi ricordiamo Mauro Misul, Gastone e Vittorio Orefice, Paolo Belforte.

I servizi al pubblico sono curati dalla Cooperativa Sociale Amaranta Service e comprendono:

• visita culturale in lingua italiana, inglese e francese.
• visita didattica per le scuole concordata in base alle esigenze specifiche.
• La Comunità Ebraica e la Cooperativa Amaranta Service sono disponibili per ulteriori approfondimenti, incontri, riflessioni sul tema della conoscenza della Comunità e la storia e l'arte della città di Livorno.

È possibile accedere con l’auto e parcheggiare nel piazzale interno.

Per accedere alle sale espositive sono presenti due rampe di scale con corrimani.

Per informazioni e prenotazioni:

E-mail: amarantaservizi@gmail.com (Per le prenotazioni serve un preavviso di 4 giorni e l'invio dei dati anagrafici).

Il costo è di € 10,00 a persona compresa la visita guidata, per le scuole il costo è € 5,00 a studente.

Da Settembre a Giugno è aperto la prima domenica di ogni mese, dalle ore 15.00 alle ore 17.00 (su prenotazione).

Per motivi di sicurezza non è possibile al momento garantire l’apertura mensile (necessaria la prenotazione).